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cronaca

L’inverno demografico non è un problema soltanto italiano

In due paesi dell’Unione europea su tre si fanno meno figli che nel 2000. Non solo: il 2023 ha visto un calo del tasso di fertilità a 1,38 figli per donna rispetto agli 1,46 dell’anno precedente. In quell’anno in Europa sono nati 3,67 milioni di bambini, il 5,4% in meno rispetto al 2022. Si tratta, secondo Eurostat, del calo più significativo dal 1961.

Il crollo delle nascite non è insomma un problema solo italiano, ma riguarda due terzi di quello che a maggior ragione si può oggi definire Vecchio continente. Nell’infografica che apre questo pezzo, InfoData ha rappresentato l’andamento del tasso di fertilità dal 2000 al 2023. Gi andamenti colorati di rosso sono quelli relativi ai paesi in cui il numero di figli per donna registrato nel 2023 era inferiore a quello visto nel 2000. Quelli in blu, invece, sono i paesi nei quali questo valore è più alto rispetto a quello di un quarto di secolo fa.

L’Italia è uno dei paesi che ha visto una riduzione rispetto al 2000, quando i figli per donna erano 1,26. Dopo aver toccato un picco di 1,44 tra il 2008 ed il 2010, nel 2023 il tasso di fertilità nel nostro paese è sceso a quota 1,21, il quinto valore più basso tra quelli registrati nell’Unione europea.

Peggio del nostro paese fanno solamente la Polonia (1,2 figli per donna), la Lituania (1,18), la Spagna (1,12) e Malta (1,06). Si tratta di quattro paesi nei quali, come in Italia, il tasso di fertilità del 2023 registrato nel database di Eurostat è inferiore a quello del 2000.

Il paese dell’Unione europea con il più alto tasso di fertilità è invece la Bulgaria, che nel 2023 ha visto un valore pari a 1,81. Si tratta di uno dei pochi paesi che presenta un numero di figli per donna più alto rispetto a quello riscontrato nel 2000. Segue la Francia dove, pur nascendo meno bambini che all’inizio del secolo, il tasso di fertilità è comunque pari a 1,66 figli per donna. Quindi l’Ungheria, altro paese con un trend di lungo periodo in aumento, con 1,55.