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economia

Le imprese femminili in Italia, provincia per provincia. La mappa

Le imprese femminili in Italia rappresentano il 22,7% del totale. Il dato, aggiornato al 31 dicembre 2024, fa riferimento alle aziende in cui almeno due terzi del capitale sia intestato a una donna (o ne vedono una come socia unica in caso di impresa individuale) e si ottiene incrociando i dati relativi alle imprese femminili e al totale di quelle attive messi a disposizione dalla Camera di Commercio delle Marche (ma relativi a tutta Italia).

La mappa che apre questo pezzo mostra le percentuale delle imprese femminili sul totale di quelle attive su base provinciale. Più il colore di un territorio è scuro e maggiore è questa percentuale. Il valore più elevato lo si registra a Benevento, in Campania, dove il 30,83% delle imprese sono a guida femminile. Seguono Avellino, sempre in Campania, con il 30,05% e Chieti, in Abruzzo, con il 28,86%. In fondo alla classifica, invece, Milano (Lombardia) con il 18,19% e le due province del Trentino Alto Adige, Trento (18,56%) e Bolzano (18,84%).

Sulla mappa mancano due delle 107 province italiane, ovvero il Sud Sardegna e Barletta Andria Trani, in Puglia. Questo perché la composizione territoriale dei dati forniti dalla Camera di Commercio delle Marche fa riferimento a quando ancora il territorio di quest’ultima era diviso tra le province di Foggia e Bari. Mentre, per la Sardegna, il riferimento è al 2006, ovvero a prima dell’istituzione delle province di Carbonia Iglesias, dell’Ogliastra e del Medio Campidano, primo passo di un percorso che si è concluso nel 2016 con la nascia della provincia del Sud Sardegna.

Bene, ma di cosa si occupano le imprese guidate da una donna? Questo grafico mostra la suddivisione per settore Ateco 2007 (non il recente aggiornamento entrato in vigore il 1 gennaio 2025) del milione e 148mila imprese femminili attive al 31 dicembre 2024.

Circa un quarto di queste aziende, per la precisione il 25,9%, opera con un codice Ateco G, quello cioè che fa riferimento al commercio all’ingrosso e al dettaglio oltre che alla riparazione di auto e moto. Si tratta di poco meno di 298mila aziende. Il 16,5% (189mila imprese) presenta un codice A e si occupa di agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre l’11,4% (130mila realtà) ha un codice S ed è attiva nei servizi. Significativo anche il peso del settore legato alle attività alberghiere e di ristorazione, indicate dal codice I, che con le sue 119mila imprese femminili rappresenta il 10,4% delle aziende in cui almeno il 60% del capitale è intestato ad una donna.

I filtri al di sopra del grafico consentono di selezionare una singola regione o addirittura una singola provincia e di evidenziare la suddivisione per codice Ateco 2007 delle imprese femminili attive nel territorio selezionato.

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